Il rilevatore di gas elettrochimico possiede svariate componenti; qui di seguito sono riportati quelli di maggior rilievo dal punto di vista dei materiali di cui sono costituiti.
ELETTRODI
Generalmente i sensori elettrochimici sono realizzati con elettrodi attivi. Essi, a differenza di quelli inerti, sono costituiti da elementi che partecipano alle semireazioni (ossidazione e riduzione) perciò si modificano nel corso dell'utilizzo perdendo o acquistando massa; il materiale di cui sono composti non è univoco in quanto dipende dal gas da rilevare. Per questa ragione, sebbene i rilevatori abbiano un consumo di energia molto basso, il fatto che reagiscano con il gas da rilevare risulta nella trasformazione/consumo di materiale degli elettrodi, la quale infine si traduce in una variazione di sensibilità che richiede frequenti interventi di ritaratura, che hanno un costo non indifferente.
ELETTROLITA
Interessante è anche la composizione dell'elettrolita: se inizialmente si trattava di una soluzione acquosa, negli ultimi anni è stata sostituita da un elettrolita solido a conduzione ionica. Molti elettroliti solidi, conduttori anionici (F, Cl, O2) o cationici (H, Li, Na, Ag), sono stati studiati per varie applicazioni elettrochimiche grazie alla straordinaria conducibilità ionica in determinati intervalli di temperatura. Questa ricerca è molto rilevante in quanto una grande limitazione del rilevatore di gas è il fatto che temperature inferiori a -15 °C inibiscono l'azione dell'elettrolita.
Sitografia:
Nessun commento:
Posta un commento